" Adesso vediamo come in uno specchio, in modo oscuro; ma allora vedremo faccia a faccia. Ora conosco in parte, ma allora conoscerò perfettamente, come perfettamente sono conosciuto. Ora esistono queste tre cose: la fede, la speranza e la carità; ma la più grande di esse è la carità" ( S. Paolo, 1° lettera ai Corinzi 13,1 )

venerdì 29 aprile 2011

Poesie della città: buon viaggio !


Il volume Poesie della città con le poesie di Marco e le splendide foto di Rocco Mangiavillano (Edizioni Com- Nuovi Tempi).In queste settimane non ho tempo di pensare: la testa fugge altrove. Ma in tanti hanno lavorato a questo progetto da alcuni mesi, e allora voglio almeno dare una mano sul blog.
Il volume, presentato al recente Salone dell' editoria dell' impegno a Grottaferrata, mette a confronto le poesie di un adulto con Sindrome di Asperger e una serie di immagini che raccontano momenti del disagio nelle periferie di Roma. Questo racconto ci guida lungo le vie consolari sino ad un quartiere difficile come Tor Bella Monaca.La dolorosa introspezione del giovane entra così in dialogo con i molteplici aspetti di una metropoli: strade ed edifici segnati dalle difficoltà, migranti in fuga, volti di disabili che chiedono diritti e aspirano ad una personale felicità. Sono le mille fragilità che per fretta, egoismo o crudeltà, non riusciamo e vedere.
Dopo il saluto di Gian Mario Gillio, direttore di Confronti, un commento partecipe di Cecilia D' Elia, assessore alle Politiche Culturali della Provincia di Roma,apre una serie di contributi che accompagnano le foto e i versi.
In un breve saggio,corredato di molti dati, Augusto Battaglia fornisce un quadro analitico delle vecchie e nuove forme del disagio. In un'intervento dedicato alle poesie, Simonetta Salacone riflette sul ruolo della scuola per favorire l' integrazione dei giovani più fragili. In un testo, curato da Laura Imbimbo e Adina Adami, i giovani del gruppo Asperger esprimono in poche, fulminee frasi il loro rapporto con il libro, ma anche con la realtà.
Vinicio Albanesi, presidente della Comunità di Capodarco, sottolinea poi l' empatia suscitata dal volume e ci invita ad uno sguardo più umano su persone e cose. Anna Maria Torroncelli evoca con sensibilità e rigore professionale gli stimoli che la lettura apre nell' animo dei giovani.Infine, Riccardo Pieroni ci racconta la fotografia come sguardo "altro" sulla realtà.
Tra poco il libro inizierà il proprio cammino con iniziative nelle scuole e nelle associazioni.Potrete anche trovarlo in alcune librerie di Roma.
Chi è interessato può rivolgersi alla redazione di Confronti: tel. 064820503 - Via Firenze 38, 00184 Roma

lunedì 18 aprile 2011

Follie del cinema al Pigneto

Il quartiere Pigneto in questi ultimi dieci anni è divenuto a Roma un punto di riferimento per chi ama la musica, il cinema e la creatività in genere: locali di intrattenimento, spazi di ricerca artistica, librerie. Una boccata di ossigeno per una metropoli che rischia dì soffocare non solo per i gas del traffico, ma per una crescente asfissia culturale. Uno tra i luoghi più singolari del Pigneto è certamente il Fanfulla, un circolo Arci in cui decine di giovani si incontrano ogni sera per ascoltare musica di qualità, partecipare a gruppi di lettura e a presentazioni di libri. Tra le iniziative, ce n'è una che vale la pena di segnalare.
Il circolo culturale e la cooperativa Giuliaparla, in collaborazione con il gruppo Asperger, presentano Folle…mente: una rassegna cinematografica, a cura di Vittorio Orsini, articolata in cinque film aventi come filo conduttore la follia della mente. L’ iniziativa nasce dalla volontà di affrontare le molteplici sfaccettature di uno stato mentale che viene comunemente identificato come mancanza e violazione delle norme sociali di un determinato contesto storico-culturale.
Con una forte dose di leggerezza mista a serietà, passando attraverso le diverse pellicole scelte, si aprirà alla fine di ogni proiezione un momento di confronto e dibattito, all’interno del quale ognuno sarà invitato a dire la sua.Cos’è la follia? Chi è il folle? Forse tutti e nessuno.
Dopo l' inaugurazione con un classico come
Io ti salverò di Alfred Hitchcock, il ciclo continua con questi appuntamenti:
UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA di Joel Schumacher - Mercoledì 20 Aprile 2011
OLTRE IL GIARDINO di Hal Ashby - Mercoledì 4 Maggio 2011
QUALCUNO VOLO' SUL NIDO DEL CUCULO di Miloš Forman- Mercoledì 25 Maggio 2011
LARS E UNA RAGAZZA TUTTA SUA di Craig Gillespie- Mercoledì 5 Giugno 2011

mercoledì 6 aprile 2011

Simone Weil e le stelle inquiete

Nell'estate del 1941, mentre la Francia era scossa dall'occupazione tedesca, Simone Weil decide di allontanarsi da Parigi, accettando l’invito di Gustave Thibon, un intellettuale cattolico che possiede una tenuta agricola vicino Marsiglia, insieme alla moglie Yvette. Circondati dai pettegolezzi e dagli interrogativi degli amici, i tre protagonisti vivono un mese di reciproche scoperte, fatto di intense emozioni e di conflitti inaspettati. La giovane filosofa è già nota per la radicalità delle sue posizioni e una personalità nemica di ogni conformismo. Militante della sinistra, ha affrontato un 'esperienza diretta della fabbrica, che l' ha messa in contatto con la sofferenza operaia; studiosa del marxismo e delle religioni, dominata da interrogativi mistici, la Weil ricerca un rapporto intimo con le persone e le cose, a prezzo di tensioni che ne lacerano le fibre.


Sotto nuove stelle


Così la ricorda lo stesso Thibon: " .. Ebbi l' impressione di trovarmi di fronte a un essere radicalmente estraneo a tutti i miei modi di sentire e di pensare, a tutto ciò che per me esprime il senso e il sapore della vita... Mi trovavo spaesato in una terra nuova e sotto nuove stelle" ( Gabriella Fiori, Simone Weil, biografia di un pensiero, Garzanti, p. 242).
Le stelle inquiete di Emanuela Piovano non ci descrive questi pochi giorni della vita della Weil con l' intento di restituire la complessità del suo pensiero, impresa che sarebbe stata impossibile. La regista non ha voluto realizzare né un documentario né una biografia di taglio televisivo. Ha scelto invece la strada del film di finzione, che rimane attento alla cornice storica senza esserne schiavo. Le analisi filosofiche restano sullo sfondo della narrazione, mentre viene evidenziato giustamente il contesto storico- politico della Francia occupata.
L' autrice di Riflessioni sulla causa dell'oppressione e della libertà fu ossessionata per tutta la vita dal ruolo della violenza e della guerra: nelle discussioni con Thibon il film sottolinea con forza il tema della responsabilità personale di fronte ai conflitti della storia.


Vivere in guerra


Alla Piovano non interessa lo scontro di idee quanto la descrizione delle emozioni, il conflitto delle anime dentro un dramma che li sovrasta. La presenza della giovane filosofa costringe Gustave e Yvette a mettere in discussione la propria vita tranquilla. Ma anche Simone in quel mese modificherà il proprio sguardo sul mondo.
E' spinta a studiare con passione la vita e il lavoro contadino, cercando di trarne indicazioni sul ruolo e le origini della solidarietà. La solitudine delle passeggiate in campagna e il rapporto con la natura si imprime nel suo animo, nutrendone il sentimento mistico.
La regista sa dosare efficacemente il pudore dei dialoghi notturni con un' attenzione struggente alla natura. “ .. Stelle e alberi da frutto in fiore. La permanenza totale e la fragilità estrema danno ugualmente il senso dell'eternità” ( cit. p. 347). Ma il vero miracolo del film è l' interpretazione di Lara Guirao. Nei panni della protagonista, l' attrice rimane nella memoria per una miracolosa immedesimazione nel personaggio. Un motivo in più per vedere un' opera che stimola l' intelligenza e il cuore, facendosi perdonare qualche ingenuità.


( In uscita sul mensile Confronti )